martedì 10 maggio 2011
COMPRENDERE IL NUOVO RUOLO STRATEGICO DEL MANAGER
Ringrazio il Dott. Angelo Iaselli per il gradito contributo
Stiamo attraversando anni di grandi cambiamenti e di grandi difficoltà.
Quanto sono efficaci gli attuali modelli di business per il rilancio della competitività?
Quanto sono pronti i manager delle nostre aziende a interpretare questa nuova fase di grande evoluzione? Cosa ci aspetta nei prossimi anni?
Esiste una corretta consapevolezza in merito alle proprie capacità rispetto a quanto è richiesto oggi dalle aziende? A quali capacità manageriali siano diventate oggi più cruciali?
I manager di oggi hanno più difficoltà, rispetto al passato, a rappresentare una leadership autorevole e assertiva, di indurre energia, di saper tracciare nuove rotte consapevoli dei cambiamenti di scenario. Nel corso degli anni, infatti, prevalentemente sono stati impegnati nel migliorare l’efficacia delle proprie performance, in linea con quanto richiesto loro, piuttosto che curare l’adeguatezza al ruolo, l’efficacia dei comportamenti manageriali. In sintesi, è ancora lontana una corretta percezione rispetto a cosa si chieda oggi a un manager; sembra cioè prevalere ancora il concetto che esperienze/conoscenze tecniche siano sufficienti per poter affrontare gli aspetti collegati alla gestione delle risorse umane; mentre sembra meno presente la consapevolezza che la dimensione globale del contesto di riferimento azzera le differenze tra grandi, medie e piccole imprese e rende cruciale la capacità di gestire la complessità.
E’ perciò indubbio che nei prossimi anni i ruoli manageriali saranno chiamati a qualificare ulteriormente la loro capacità di guida, di indurre energia, di progettare il futuro delle nostre organizzazioni, anche rimettendo in discussione modelli e comportamenti esistenti.
Leadership e adattabilità/flessibilità, insieme con la capacità di qualificare i propri comportamenti relazionali, in particolare l’empatia e la capacità di gestione del lavoro di gruppo saranno gli aspetti più cruciali trasversalmente a tutte le funzioni; diventerà sempre più cruciale la capacità di essere guida per gli altri, di indurre motivazioni, di proporre comportamenti nuovi e sfidanti, creando valore attraverso il contributo di colleghi e collaboratori. Insomma, cambia il contesto, e dunque devono cambiare le capacità manageriali,
i manager dovranno sempre più essere capaci di elaborare le linee strategiche ricevute in comportamenti per sé e per i propri collaboratori, costruendo scenari futuri possibili, adattabili, flessibili assumendosi fino in fondo la responsabilità del proprio ruolo strategico, di cogliere i segnali di cambiamento, immaginando soluzioni oppure comportamenti innovativi ma utili al raggiungimento degli obiettivi assegnati. Ma dovranno esprimere al meglio anche le capacità riconducibili ai processi di motivazione, di influenzamento e sviluppo dei propri collaboratori. In particolare, la capacità di leadership intesa come capacità di saper esprimere autorevolezza e positività nei diversi contesti relazionali, di stimolare e accogliere in modo costruttivo soluzioni innovative per collaboratori e colleghi. E ancora, si dovrà migliorare la negoziazione, intesa come capacità di operare per il raggiungimento di un accordo percepito soddisfacente da ambo le parti, la capacità di gestione dei conflitti, intesa come equilibrio e stabilità nelle situazioni di tensione, che consente di affrontare i problemi senza timori e, soprattutto, senza rinunciare a rappresentare le proprie argomentazioni.
In aggiunta a queste capacità, si dovranno migliorare e sviluppare anche caratteristiche riconducibili agli elementi costitutivi dell’intelligenza emotiva, ovvero empatia, maturità emozionale, cordialità ed esteriorizzazione che misurano l’efficacia relazionale per dirigenti, quadri e responsabili di funzione. Questo aiuterà i manager nella gestione di processi organizzativi e funzionali al raggiungimento degli obiettivi assegnati.
Da non trascurare infine, la capacità di risolvere i problemi, intesa come capacità di scomporre le situazioni nei suoi elementi fondamentali e fissarne le priorità; la capacità di prendere decisioni, quale abilità nel definire una o più alternative decisionali, valutando possibili conseguenze; le capacità di programmazione e di organizzazione, cioè la capacità di stabilire piani d’azione e fasi d’intervento definendo obiettivi e risorse; la capacità di gestione del lavoro di gruppo, intesi come capacità di animazione del confronto tra colleghi e/o collaboratori volto al raggiungimento di obiettivi aziendali.
Dott. Angelo Iaselli: Esperto di marketing territoriale internazionale. Fondatore e presidente di una Società Fiduciaria attiva nell’amministrazione statica di patrimoni, azioni e quote di società e nei servizi avanzati alle imprese per la internazionalizzazione. Partner di un Network internazionale presente nei Paesi più interessanti per il business. Referente per l’Italia di GGBa (Ente governativo per la promozione economica dei Cantoni Ginevra, Berna, Friburgo, Vaud, Neuchatel e Vallese) e rappresentante per l’Italia di “ISPAT - Invest Support and Promotion Agency of Turkey” (Agenzia governativa turca per la Promozione Economica all’estero)
Iscriviti a:
Post (Atom)