venerdì 29 marzo 2019

INTELLIGENZA e CULTURA




Gradirei condividere con voi, e raccogliere i vostri feedback, su questa pillola di filosofia, estratta dal mio prossimo libro, sul tema:

INTELLIGENZA (soft skill) e CULTURA (hard skill)

L'intelligenza e la cultura spesso coesistono nella stessa persona, ed altrettanto spesso le confondiamo.
La cultura ha una grande rilevanza, in quanto ci permette di avere le corrette informazioni e quindi le competenze per affrontare un problema e prendere le corrette decisioni.

L'intelligenza, che non è assolutamente un'esclusività di coloro che sono colti, spesso sottovalutata, ha numerosissimi effetti e ricadute, tra i quali:
  • ci permette di capire ciò che ci circonda e comprendere i nostri limiti culturali, quindi valutare la nostra cultura alla base delle nostre scelte, la necessità di nuove informazioni, la necessità di approfondire o di coinvolgere persone che ne hanno, creando team senza il timore di perdere il proprio “potere”;
  • ci impedisce di divenire arroganti e presuntuosi, ma ci aiuta a riconoscere, gestire e valorizzare le competenze altrui;
  • ci aiuta a comprendere il valore dell'ascolto, che si tradurrà in una intelligente e comptente analisi, da cui ricavare le informazioni;
  • ci aiuta ad esaminare i fatti, le cause e gli effetti, quindi ci può solo condurre su percorsi sostenibili, evitando di distruggere l'ambiente nostro e delle future generazioni, evitando qualsiasi forma di razzismo, in quanto ci aiuterebbe a comprendere i fatti (storia, azioni speculative, ecc.) che sono alla base delle motivazioni che possono generarlo;
  • l'intelligenza ci permettere di individuare un percorso che altri non vedono, ove gli ostacoli non sono tali ma deviazioni da gestire correttamente, evitandoli e tracciando le alternative tra essi;
  • l'intelligenza è indispensabile per valutare le scelte corrette, quindi anche la necessità di innovare e di acquisire il know-how e gli strumenti per condurla, sia tecnologici ma principalmente umani;
  • l'intelligenza ci permette di non temere le tecnologie, sperando che il mondo intero si fermi, ma innovando la cultura propria e del proprio staff, consci del valore che la tecnologia può offrire, a fronte di costi sempre inferiori, se lo staff intero la cavalca e non la subisce;
  • ma anche per il singolo individuo, l'intelligenza sarà d'aiuto a comprendere il proprio valore, e per chi ci circonda o per chi vogliamo che ci remuneri, al fine di poter valutare cosa possiamo offrire in cambio di ciò che chiediamo, nell'unico modello sostenibile che permette la sopravivenza di un sano rapporto, non solo lavorativo;
  • ..
quindi se dovessimo affidare la nostra azienda, ma anche lo stato in cui viviamo, ad un condottiero, cioè chi deve condurre, lo selezioneremmo prima per l'intelligenza ed in seguito per la sua cultura.
Questo è il difficile compito di un HR manager intelligente che deve individuare i conduttori delle varie aree aziendali, da cui dipenderà la crescita o la fine dell'azienda, semmai affrontando con intelligenza, e non con presunzione, la selezione, coinvolgendo le necessarie competenze integrative, sia per valutare i soft skill (intelligenza ed attitudini) che per valutare gli hard skill (competenze ed esperienze).
Tutti coloro che conducono un corretto processo d'innovazione, oltre l'HR Manager, il Business Analyst, il Facility Manager e l'ICT Manager, necessitano innanzitutto di intelligenza per organizzare e gestire staff di conduttori intelligenti o tecnici competenti e qualificati, valorizzando le differenti forme d'intelligenza e le competenze presenti o necessarie in un percorso di assessment.

Socrate affermava che: l'intelligenza rende liberi, l'ignoranza rende schiavi.

Piano prof. Michele