L'evoluzione
dell'umanità è stata costruita grazie alla curiosità ed alle
visioni, concrete e futuristiche, di alcuni grandi innovatori, spesso
definiti utopistici sognatori.
Anche
il nostro futuro, che mi auguro considererà con maggiore attenzione
la SOSTENIBILITA', sarà costruito su vision innovative e fuori dagli
schemi.
Saranno
le aziende che investiranno nell'innovazione, nell'acquisizione di
aziende innovative, che riorganizzeranno le proprie strutture
valorizzando pluralità di localizzazioni in relazione alle risorse
(umane, materie prime, centri ricerca, finanziamenti nella ricerca,
finanziamenti strutturali, ecc.).
Visione
innovativa, analisi approfondita, razionale pianificazione, sono le
capacità indispensabili per competere ed emergere. Capacità non
sempre disponibili e che, internamente e/o con supporto esterno,
devono essere portate in ogni azienda.
Questo
è quanto ritenuto necessario in un contesto economico estremamente
attento al futuro, quale quello svizzero, nel quale, la mia persona,
per futuri importanti incarichi, oltre ad essere stato valutato per
formazione ed esperienza:
- Plurilaureto, due master, docente universitario e progettista di master universitari
- Scrittore di libri ed articoli per importanti editori
- Realizzatore di progetti e software per la gestione e l’automazione, per oltre 1500 enti ed aziende e 6.000 utenze IT professionali. Oltre 30 anni di esperienza, dall’assembler allo sviluppo del software di gestione credito agrario del Credito Italiano
- Direttore della ricerca in 6 progetti ministeriali
- Direttore e coordinatore di progetti (sviluppo tecnologico, smart cities) per oltre 100 milioni di euro
- Membro di comitati scientifici e CDA, direttore di centri studi, per industrie, enti ed associazioni, del settore
- Relatore in 92 convegni sui temi tecnologici e di sviluppo
- Dalle prime attività di ricerca e prototipazione della Domotica, nell’89, alla partecipazione alla progettazione di 45 edifici ed infrastrutture pubbliche, in 4 nazioni
- Dalla prima esperienza internazionale con lo sviluppo dei sistemi di supervisione e controllo di un complesso acquedotto (92) ai grandi progetti energetici internazionali
- Direttore e coordinatore di progetti, membro di comitati scientifici e CDA, direttore di centri studi, per industrie, enti ed associazioni, del settore energetico e della sostenibilità
- Direttore e coordinatore di progetti di M&A, membro di comitati scientifici, direttore di centri studi, per industrie, enti ed associazioni, sul tema dello sviluppo ed integrazione
- Coordinatore e sviluppatore di 140 progetti, per oltre 220 aziende ed enti, di M&A, ricerca e finanza agevolata/strutturata, nell’intero percorso dall’individuazione delle partnership alla direzione delle fasi esecutive
- Settore bancario: valutazione ed istruzione pratiche di finanza agevolata e strutturata
- Amministrazioni pubbliche: valutazione di 95 progetti in tema tecnologico e ricerca
- Membro di albi esperti (MIUR e Commissione Europea)
- CTU presso tribunali
è
stato sottoposto ad un test di Emergenetics
ed
un approfondito esame psicologico, da cui emerge quanto segue:
Michele
esprime una motivazione dominante rivolta al miglioramento costante
della propria prestazione e al raggiungimento e superamento di
standard di performance.
Con
motivazione si intende letteralmente “ciò che spinge all’azione”:
per lui infatti il bisogno che sente più impellente, e quindi cui
dedica più risorse ed energie, è proprio quello dell’ideazione e
della realizzazione di progetti professionali innovativi ed
originali.
Michele
mostra infatti altissimi livelli di orientamento al risultato, si
impegna al miglioramento continuo di sé e del suo lavoro. Studia,
approfondisce e si adopera con energia e passione per acquisire tutte
le conoscenze che ritiene utili per completare il bagaglio teorico.
Si
assume rischi calcolati, valutando attentamente le possibilità di
riuscita dei progetti e non teme di mettere in gioco risorse ed
energie per portarli avanti.
Un
sorprendente spirito di iniziativa, unito ad una spinta costante
all’innovazione han fatto sì che Michele intraprendesse una enorme
varietà di progetti, coinvolgendo un numero sempre più ampio di
interlocutori diversi. È brillante, intuitivo e veloce.
La
sua struttura cognitiva, rilevata dal test Emergenetics® che
analizza le preferenze di pensiero, conferma appieno. Mostra un
profilo trimodale, con preferenze, allo stesso livello, per il
pensiero analitico, concettuale e sociale. Rispetto alla popolazione
mondiale, per altro, Michele si colloca al massimo livello di
preferenza in tutti e tre gli stili di pensiero.
I
suoi processi cognitivi sono quindi al contempo teorici e visionari
(pensiero concettuale), ma anche rigorosi e logici (pensiero
analitico) e concreti e relazionali (pensiero sociale).
Anche
durante l’intervista emerge una costante predisposizione alla
scomposizione dei problemi e alla valutazione di tutti gli elementi
che lo costituiscono, che ben si unisce a una capacità di sintesi,
ovvero di cogliere gli aspetti davvero rilevanti delle situazioni e
di raccontarli in modo coinvolgente e affabile.
Coniugando
insieme tutte e tre le preferenze, Michele ha sviluppato una
professione da “project manager” in cui è stato protagonista
dalla fase di ideazione fino alla completa realizzazione delle idee.
In
questo senso dimostra anche buona organizzazione del lavoro, e un
alto livello di flessibilità operativa, intesa come capacità di
gestire il cambiamento, di rispondere agli stimoli, di essere aperti
a nuove idee.
Questo
aspetto è confermato anche dal test Emergenetics®, che lo pone al
massimo grado di flessibilità.
In
tale ruolo si è trovato ad interagire, e a dover coinvolgere, con
numerosi interlocutori differenti. Michele tende a guidare gli altri
utilizzando unicamente le sue competenze e facendosi forza delle sue
esperienze, scegliendo così di puntare su una leadership tecnica.
Non
riesce però a coniugare questa con una leadership più carismatica.
Nonostante sia un ottimo oratore, appassionato e coinvolgente, come,
nuovamente, conferma il test Emergenetics®, che lo colloca al
massimo livello anche di espressività, non si adopera per convincere
e persuadere chi esita nel seguire il suo progetto.
Usa
infatti come unica tecnica di influenzamento l’utilizzo di dati e
informazioni. È il progetto in sé che deve essere scelto e seguito,
non lui come persona. Questo aspetto, che fa di Michele una persona
integra ed eticamente coscienziosa, potrebbe però a tratti
penalizzarlo: questa tecnica infatti non risulta essere efficace con
tutti i tipi di interlocutori.
Allo
stesso tempo però ama lavorare in team, da cui trae spunti
interessanti e con cui si adopera per un confronto concreto e
reciprocamente utile. Il suo alto livello di flessibilità infatti
indica una disponibilità ad accogliere i pensieri e le opinioni
altrui.
In
questo senso ha saputo negli anni costruire e mantenere un buon
network: si è inserito in contesti lavorativi variegati riuscendo a
coinvolgere enti e strutture interessanti e prestigiose.
Nonostante
possa vantare un’ampia e ricca rete di relazione però, Michele non
è abile nel valorizzarla e chiedere ad essa l’aiuto necessario.
Anche in questo caso, infatti, coinvolge i contatti che ritiene utili
per confrontarsi e portare avanti progetti tecnici e specifici, ma
non per chiedere supporto professionale e personale.
La
leadership tecnica emerge non solo quando si trova a coinvolgere
altri interlocutori in un progetto ma anche quando deve gestire
collaboratori diretti. Li coinvolge e si adopera per la loro crescita
ma non sempre si mette nei loro panni per comprendere a fondo le loro
esigenze e aspirazioni.
Questo
approccio non è dovuto a una scarsa capacità di comprensione
dell’atro. Michele sembra infatti abile nel conoscere e capire i
suoi interlocutori (la sua capacità di analisi si riflette anche nel
saper valutare a fondo il funzionamento delle persone con cui
interagisce), caratteristica tipica di chi mostra un profilo
trimodale. La peculiarità di tale profilo infatti è la capacità di
capire gli altri modi di pensare e di capire tutti i diversi
approcci
cognitivi. In questo senso Michele comprende appunto il
“funzionamento” dell’altro, ma non sviluppa l’empatia
necessaria per valutare a fondo ciò che l’altro sente e prova,
cosa è importante per lui e quali sono le leve da utilizzare per
indirizzarne il comportamento.
Sembra
infatti non essere particolarmente interessato a modulare il proprio
stile di comunicazione in base all’interlocutore, “illudendosi”
che tutti pensino, analizzino e ragionino come lui.
Questo
aspetto pare essere in contraddizione con la motivazione “power”
che, insieme all’achievement, è predominante in lui. La
motivazione al potere sembra prendere forma quasi unicamente nel
desiderio di vedere riconosciuto il proprio lavoro e quindi la
propria persona. Questo potrebbe essere il motivo che lo porta da un
lato ad esercitare una leadership prettamente tecnica e a non usare
strategie di persuasione, e dall’altro a non utilizzare il proprio
network a “fini personali”. Desidera infatti venire riconosciuto
per le
proprie
competenze e per la bontà dei progetti, e non per caratteristiche e
tratti personali.
Questo
lo spirito, per chi crede nella propria azienda, che grazie anche ad
un'opportunità offerta dal governo italiano, mi ha spinto ad
attivare organismi internazionali (italiani, svizzeri e belgi) per
supportare concretamente l'innovazione e la competitività delle
aziende, consulenti ed associazioni italiane.
Non
costi per consulenze ma risorse economiche per le aziende, ed in
parallelo:
- Edilizia 4.0
- Industria 4.0
- Brevetti
- M&A
- Internazionalizzazione
- Logistica e riorganizzazione strutture e personale
- Webmarketing
- Ricerca e sviluppo
- Progettazione fondi nazionali ed europei
- Efficientamento ed innovazione processi
- Innovazione prodotti ed integrazione tecnologica
- Ricerca partner finanziari e finanziamenti pubblici
ma
anche fornire ai vostri clienti i vostri servizi/prodotti con gli
stessi vantaggi anche per loro, quindi immediate e concrete
opportunità di business.
Difatti la legge ammette costi relativi alle seguenti attività:
- lavori sperimentali o teorici svolti per l’acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o usi commerciali diretti;
- ricerca pianificata o indagini critiche, per acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale; - acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati;
- attività destinate alla definizione concettuale, pianificazione e documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi;
- elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, inclusi gli studi di fattibilità, purché non siano destinati a uso commerciale;
- realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida;
- produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.
Difatti la legge ammette costi relativi alle seguenti attività:
- lavori sperimentali o teorici svolti per l’acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o usi commerciali diretti;
- ricerca pianificata o indagini critiche, per acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale; - acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati;
- attività destinate alla definizione concettuale, pianificazione e documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi;
- elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, inclusi gli studi di fattibilità, purché non siano destinati a uso commerciale;
- realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida;
- produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.
L'Innovazione
può essere prodotta solo da visioni futuristiche, concretamente
sviluppate da staff competenti, anzi direi eccellenti.
La
maggiore ostatività è sicuramente legata alla paura del nuovo, ma
molto spesso dalla paura di dover aver fiducia nei partner e
componenti dello staff.
L'inventore
della ruota ha sviluppato autonomamente la propria vision, con pochi
attrezzi. Ma oggi l'innovazione delle stesse necessita di esperti
specializzati in una pluralità di materie (chimica, aerodinamica,
meccanica, ecc.), sarebbe inimmaginabile che nel progettare una nuova
ruota, con materiali innovativi, il chimico attendesse di laurearsi
in meccanica, aerodinamica, ma anche in economia e commercio, in
quanto dovrà valutarne la fattibilità. Anche immaginando questa
assurdità, la genialità del chimico sarebbe livellata in basso
dalla mediocre cultura nelle atre materie.
Questo,
putroppo è quanto limita l'innovazione in un mondo competitivo ed in
continua evoluzione.
La lenta
diffusione della Domotica, come rilevato dalla ricerca condotta nel
1999, con il Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica (MURST), è stata frenata da due fattori fondamentali,
che hanno impedito alle aziende italiane di emergere:
- la mancata collaborazione tra aziende che eccellevano nella produzione di un elemento (antintrusione, informatica, elettromeccanica, ecc.), per arroganza e carente fiducia nel possibile partner sinergico;
- la paura, da parte degli architetti, di perdere l'immagine di "deus ex machina".
Criticità
simili possono essere rilevate in ogni ambito.
Uno staff
che innova deve condividere la vision generale e demandare,
valorizzando le eccellenze, ai membri. Membri di uno staff che non
temano di confrontarsi e che concentrino la loro attenzione sul
miglioramento delle proprie specifiche competenze, senza puntare ad
una egocentrica tuttologia.
Questo
individualismo, basato sulla limitata fiducia, è il principale
limite allo sviluppo, in organizzazioni piccole e medie,
particolarmente evidente nei paesi di cultura latina e rurale.
Chiudersi nell'individualismo e decidere di perdere competitività è solo una scelta, rendendo ingiustificata ogni lamentela legata ad astratte giustificazioni ma riconducibile esclusivamente alla mancanza di VOLONTA'.
FILOSOFIA e MODELLO PER
UNA SOLIDA RELAZIONE
Un'iniziativa di
Merging&Aquisition può prevedere la presenza di un soggetto
dominante e di uno soccombente, ma sia in tal caso che in operazioni più delicate di merging, tra soggetti di pari valori, finalizzati
all'avvio di sinergie, sono assimilabili all'avvio di una relazione
sentimentale.
Ognuno di noi, ed ogni
azienda, ha interessi ed obiettivi a cui non deve assolutamente
rinunciare, in quanto la rinuncia comporterebbe l'annullamento della
propria vita e quella della propria azienda, privando entrambi di
significato.
I nostri personalissimi
interessi ed obbiettivi hanno priorità e pesi diversi, alcuni
possono essere adeguati per raggiungere obiettivi più importanti.
Per incrementare le
probabilità di integrazione, e mantenimento nel tempo, occorre che
almeno la maggioranza degli interessi/obiettivi ineludibili,
ponderati per il loro peso, siano condivisibili.
Per una corretta
valutazione del partner finanziario/industriale, nonchè per la singola
persona, con cui condividere il proprio futuro, occorre seguire i
seguenti step;
- utilizzando un foglio bianco, tracciare 4 colonne.
- stilare, riflettendo almeno 5 giorni, l'elenco degli interessi/obiettivi ineludibili.
- ordinarli per la priorità che attribuiamo.
- attribuire un peso ad ogni voce (ad esempio una donna con cultura rurale, potrebbe avere pochi interessi e tra questi i figli pesano per il 90%, al contrario una manager con una forte vita sociale potrebbe avere molti interessi che pesano tanto da escludere la presenza di un partner, oppure, una persona che attribuisce un elevato peso al miglioramento del proprio status sociale potrebbe agevolmente rinunciare ad altri interessi/obiettivi). L'esempio, riferito alla costituzione di una coppia, può essere applicato ache all'avvio di sinergie tra aziende, o M&A, ove rinunciare a parte dei propri obiettivi/interessi può essere agevolmente compensato economicamente.
- di fianco ad ogni attività/interesse, senza riflettere molto, riportare il nome della prima persona che contatteremmo per eseguirla.
- Se il Partner individuato, uomo/donna per i rapporti personali, risulterà almeno in una delle righe, e solo in tal caso, occorrerà approfondire la verifica sulla possibile condivisione degli altri interessi/obiettivi.
- A seguito della precedente verifica, occorrerà rettificare l'ultima colonna rispondendo alla domanda "per fare X (ogni singola voce della vostra lista) chi chiamo? Ma certo lui/lei/loro".
- se la somma dei valori ponderati (seconda colonna), che vedranno il nome di lui/lei/loro nell'ultima colonna, saranno almeno pari al 51% del totale, siete fortunati, avete individuato il Partner con cui volete affrontare le sfide del futuro e rinunciare ai vostri interessi/obiettivi marginali, quindi non sopravvivere ma vivere, far vivere la vostra azienda e non rinunciare ai vostri sogni.
Ovviamente, anche
voi dovrete rispondere alla stessa analisi per il vostro Partner.
Da un grande filosofo ed amico: il
RISPETTO è alla base di ogni solido rapporto, personale e
professionale, l'assenza, da parte di una delle parti, lascerà segni
indelebili, anche nel subconscio, da cui scaturiranno futuri
“inspiegabili” comportamenti ritorsivi. Definendo semplicemente
“RISPETTO”: non chiedere o fare ad altri quello che non vorremmo
venisse fatto o detto a noi. Un concetto alla base anche di molte
religioni. Quindi, semplice, basta immedesimarsi nell'altro e
valutare gli effetti di quello che stiamo facendo o dicendo. Stiamo
consigliando o vendendo o prendendo in giro o negoziando o ….?????
Riflettiamoci prima ….
Piano prof. Michele
m.piano@laboratoriosostenibilita.ch