Ecco
come finanziare integralmente l'innovazione e la crescita
Industria
4.0
è uno dei temi maggiormente sostenuti dal Governo Italiano, e
saranno le aziende che hanno investito ed investiranno
nell'innovazione dei sistemi produttivi, informativi di fabbrica e di
gestione ed acquisizione della clientela e dei fornitori, Big
Data e Analytics,
a cogliere le opportunità del secolo in corso ed affrontare il
prossimo futuro.
Bisogna
però dire in modo molto chiaro che nessuna tecnologia al mondo può
funzionare senza persone di valore opportunamente selezionate, e
formate con le competenze di mestiere (hard skill) e quelle
trasversali (soft skill) per poter affrontare questa rivoluzione
tecnologica.
In
questo contesto di grande cambiamento l'imprenditore o il manager si
sente come un'automobilista nella fitta nebbia,
il cui primo istinto è quello di rallentare o addirittura fermarsi. Il ragionamento successivo potrebbe poi portarlo a seguire chi lo precede, senza considerare che potrebbe essere un pessimo autista
che lo potrebbe portare fuori strada o a fare un incidente.
il cui primo istinto è quello di rallentare o addirittura fermarsi. Il ragionamento successivo potrebbe poi portarlo a seguire chi lo precede, senza considerare che potrebbe essere un pessimo autista
che lo potrebbe portare fuori strada o a fare un incidente.
Un
progetto concreto, realistico, immediato che ha per obiettivo quello
di sviluppare una piattaforma intelligente da mettere a disposizione
delle Società di Selezione per la consulenza alla loro clientela.
In
particolare la piattaforma dovrà dare i seguenti output:
- In base all’audit sulle Risorse Umane presenti in azienda:
- GAP delle competenze e delle attitudini, per l’elaborazione dei piani di sviluppo
- Individuazione dell’ammanco di ruoli chiave, per la definizione della strategia di ricerca di personale qualificato
- In base alla strategia ed il piano di innovazione futuro:
- definizione delle NUOVE competenze e attitudini, per l’anticipazione dei piani di sviluppo
- definizione dei NUOVI ruoli, per le strategie di recruiting a medio termine.
Questi
ultimi i temi centrali del convegno organizzato in Assolombarda, in
collaborazione con il Politecnico di Milano.
di cui un estratto degli interventi su "STIPENDI 4.0"
:
Il Capitale Umano è anche al centro di convegni legati all'innovazione tecnologica, che vedrà l'AI (Artificial Inteligence) elemento rivoluzionante di tutti i processi aziendali, e non solo, impattando il lavoro di ognuno degli attori coinvolti in questo processo, come discusso nel convegno:
in cui il mondo accademico (dal Politecnico di Milano al MIT), grandi operatori (Oracle, Google, ecc.), grandi utenti (Candy, Pirelli, A2A), centri di ricerca AI e nuove eccellenti startup, hanno discusso sullo stato dell'arte ed i prossimi sviluppi, di cui alcune interessanti slide sul tema "lavoro":
Un processo d'innovazione che avrà un0evoluzione esponenziale nei prossimi anni, in cui le aziende potranno crescere o crollare.
Le società di Recruiting, anch'esse imprese, dovranno innovarsi, e promuovere l'innovazione, in quanto attori fondamentali.
Il Recruiting
di figure aziendali, ed in particolare manageriali, è un compito
complesso, come ben sanno le società specializzate ed i loro
consapevoli clienti. Un interessante approccio all'analisi del
candidato può essere svolto dall'analisi del comportamento nella sua
vita sociale, ed in particolare negli sport e nei giochi. Un modello
adottato dalle grandi università americane ed inglesi.
In questo la
Gamification può divenire un valido strumento di supporto per gli
HR
Una semplice alternativa può essere realizzata con l'uso dello storico,
ed italiano, Bigliardino o Calciobalilla. Osservando il giocatore si
possono ricavare numerose informazioni, tra le quali ne esempllifico
alcune fondamentali:
- soggetto che rulla (mulinella), esprime capacità creativa, scarso rispetto delle regole, improvvisatore (non pianifica gli effetti), poca attenzione agli altri ed ai benefici per la società (non considera che la pallina possa volare e colpire gli spettatori);
- soggetto che con calma effettua passaggi precisi, denota creatività correlata all'uso delle regole per i suoi fini, logica e razionalità, pianificazione e rispetto del pubblico, efficienza nell'uso delle risorse (non consuma energie in movimenti inutili) e presta attenzione ai rischi delle proprie azioni ed al disagio degli altri (evitando di fare eccessivo rumore)
Maggiori
saranno le informazioni, ricavabili per le capacità di leadership, nel
gioco a quattro, analizzando alcuni aspetti collaborativi con il
compagno di squadra (posizione dell'attaccante, passaggi,
ecc.)
Il progetto HR 4.0, ha l'obbiettivo di supportare l'innovazione delle Agenzie di Recruiting, ma anche fornire loro le piattaforme a supporto dell'innovazione dei loro utenti.
La
composizione dei team di progetto sarà la seguente:
ARU,
Architettura
Risorse Umane, società specializzata dal 1991 in servizi di
consulenza, organizzazione, valorizzazione e selezione delle Risorse
Umane a Lugano (Svizzera), le società di Head Hunting e le agenzie
di Recruitment selezionate, in collaborazione con il Laboratorio
della Sostenibilità, le Università ed i Partner informatici
qualificati, nello sviluppo di un progetto d'innovazione, con il
totale sostegno finanziario del Governo Italiano.
Insieme
per divenirne protagonisti nell'erogazione dei nostri servizi oggi ed
in un mondo in grandissima evoluzione, con l'assistenza di tecnologie
4.0 quali la Business Intelligence, i Big Data, Machine Learning ed
Algoritmi d'Intelligenza Artificiale, opportunamente sviluppati per
rendere automatici i processi di analisi di Hard e Soft Skills,
ricavate da matrici multidimensionali contenente variabili generate
da piattaforme telematiche (grafologia, psicomorfologia, analisi PNL
e videointerviste, gamming, test, ecc.).
I
dati elaborati saranno incrociati con le attuali e future esigenze di
capitale umano, della società utente, oggetto di elaborazioni di:
test, questionari, analisi Big Data e dati rinvenienti da piattaforme
di Decision Support System.
Quali
saranno i vantaggi per le società e le agenzie di Recruitment
selezionate:
- risorse economiche per la propria struttura
- immagine di alto profilo
- possibilità di erogare consulenza d'innovazione alla propria clientela
- utilizzo della piattaforma e del software ad essa correlato
- risorse per l'organizzazione di eventi
- costi sostenuti da finanziamenti legati al coinvolgimento nelle attività di ricerca
Una
piattaforma, completamente finanziata, da integrare nei sistemi
informativi delle Società di Ricerca e Selezione del Personale,
integrata nelle proprie piattaforme informatiche, che permetterà di
innovare ed erogare nuovi servizi alla propria clientela.
Industria
4.0 è un'opportunità ma anche una criticità nella gestione del
personale presente nelle aziende, ed in particolare nella ricerca di
personale dotato delle skill e degli atteggiamenti necessari ad
integrarsi nel processo evolutivo aziendale.
Siamo
convinti che le Società e le Agenzie di Recuitment assumeranno
sempre più un ruolo strategico nel sostegno evolutivo dei loro
clienti, passando da un ruolo di provider esterno, mero erogatore di
servizi, a ruolo di partner per la consulenza qualificata nella
definizione della strategia presente e futura sulle Risorse Umane
delle imprese Italiane.
Occorre
pertanto procedere ad una valutazione degli skill presenti in azienda
e la ricerca di personale qualificato, oltre che per l'attuale
configurazione aziendale, in proiezione dell'evoluzione futura in
ottica Industria 4.0. Questo è il progetto avviato dal Laboratorio
della Sostenibilità Svizzero, in collaborazione con numerose
Università, che si pone l'obbiettivo di realizzare una piattaforma
autovalutativa da integrare nei sistemi informativi delle agenzie
operanti nella selezione del personale. Una piattaforma che,
attraverso l'analisi profonda e proiettiva, rileverà lo stato
dell’attuale copertura in termini di ruoli e competenze e la
proietterà alle future esigenze aziendali, incrociandole con analisi
Big Data, CV di candidati, questionari, test, analisi grafologiche,
analisi morfopsicologiche, opportunamente elaborati con algoritmi,
finalizzati all'individuazione delle più idonee figure.
Le
società che collaboreranno alla realizzazione usufruiranno dell'uso
della piattaforma e del recupero di parte dei costi del loro
personale.
Una
piattaforma che, avvalendosi della collaborazione di importanti
università italiane, quali la Piemonte Orientale, la Statale Bicocca
di Milano, sarà in grado di incrociare una molteplicità di dati ed
analizzare le esigenze aziendali, attuali e proiettate in ottica
Industria 4.0, che saranno analizzati con il supportto del Polo RSM e
l'Università di Genova.
Insieme
in un progetto di innovazione completamente finanziato.
Alternative
possibili: ognuno sarà costretto ad affrontare autonomamente, con
costi che potrebbero risultare insostenibili, un percorso
d'innovazione obbligato per adeguarsi alle necessità del mercato.
Nell’era
globale di Internet, dell’e-commerce, del web-marketing e delle
tecnologie intelligenti, emerge prepotentemente l’opportunità di
essere più competitivi grazie alla digitalizzazione dei dati
aziendali da un lato, ed all'innovazione dei processi, e della
relazione col proprio e-mercato tramite l’intelligenza artificiale
e le analisi predittive dall’altro.
In
un momento in cui i mercati stanno attraversando la peggior crisi
economica e politica dal dopoguerra, le imprese non possono più
perdere l’occasione di accelerare il processo di innovazione. E’
possibile essere competitivi sui mercati nazionali ed internazionali
sfruttando le opportunità date dalla digitalizazione e
dall’innovazione di processo grazie alla valorizzazione
intelligente dei big data, dall’internet delle cose, dal machine
learning e dai metodi di predizione.
Ma
le aziende per entrare nel pocesso di innovazione in modo virtuoso,
utile e sostenibile, in particolare in un settore come quello della
Indutry 4.0 che richiede un know how specifico, conoscenza, spesso
patrimonio della ricerca, capacità verticali, capacità di
management mirate anche all’innovazione, in settori dirompenti
quanto nuovi, necessita di un supporto spinto nel campo delle Risorse
Umane per rivoluzionare e riorganizzare la propria organizzazione.
La
quarta rivoluzione industriale non causerà la fine del lavoro e non
renderà “definitivamente
inutile il lavoro umano”
che, se sapremo valorizzarlo, “continuerà
ad avere campi amplissimi nei quali esprimersi, rispondendo a
esigenze vitali delle singole persone e della società. E sarà la
stessa disponibilità di lavoro umano generata dalla scomparsa dei
vecchi mestieri a stimolare la capacità di inventarne di nuovi“.
Sono le conclusioni dell’indagine conoscitiva svolta dalla 11a
Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato intitolata
“L’impatto
sul mercato del lavoro della quarta rivoluzione industriale”.
L’indagine è stata svolta attraverso l’audizione di attori
appartenenti al mondo dell’impresa, delle organizzazioni sociali,
delle istituzioni civili e religiose che stanno affrontando le sfide
della digitalizzazione del lavoro da diversi punti di vista.
Le
conseguenze possono riguardare sia i modelli di business che i
processi produttivi che, soprattutto, una nuova modalità di
relazione con i consumatori e con i mercati, attraverso percorsi di
coordinamento più efficienti, personalizzati ed immediati, resi
possibili dalla tecnologia. La sua caratteristica è l’integrazione
tra i processi fisici e le tecnologie digitali secondo un
rinnovamento dei modelli organizzativi. O meglio, il divenire
intelligente della produzione sta seguendo una molteplicità di
strade, in linea di discontinuità o continuità con il passato. Le
grandi fabbriche affrontano il superamento delle linee e la loro
sostituzione con “isole” autonome dove convivono uomini e
macchine, team di lavoratori e robot. Le piccole imprese accentuano
invece una caratteristica tutta italiana della divisione del lavoro,
sono concentrate nei distretti, specializzate in produzioni di
nicchia e si adoperano per far convivere abilità artigianali
classiche con quelle digitali.
Anche
il nuovo rapporto con i consumatori sconvolge l'organizzazione del
lavoro, tanto che alcuni studiosi affermano che la fabbrica
intelligente sta alla personalizzazione di massa come la fabbrica
taylorista stava alla produzione di massa. Il pensiero manageriale
non può avere oggi lo sguardo rivolto al passato, ma deve produrre
lo sviluppo di soluzioni innovative e sperimentali per favorire
l’emergere di principi organizzativi rivoluzionari in grado di
rendere fluido, competitivo e “umano” l’ambiente produttivo.
Troppo
spesso però il tema viene affrontato unicamente dal punto di vista
delle novità tecnologiche e declinato nei capitoli degli
investimenti e della politica industriale, lasciando in secondo piano
l’enorme impatto sul mercato del lavoro. La recente indagine
conoscitiva della Commissione Industria della Camera ha osservato che
“…
Industria 4.0, a differenza della precedente rivoluzione industriale
nella quale la tecnologia si affiancava all’uomo per migliorare e
rendere più produttive le attività umane, si propone come paradigma
che, sebbene parzialmente, non si limita ad affiancarsi ma per talune
attività si sostituisce all’uomo”.
Il cambiamento tecnologico non appare peraltro neutrale negli effetti
che potrà avere sui rapporti sociali ed economici.
Il
tessuto produttivo e il mercato del lavoro sono quindi destinati a
cambiare con velocità, pervasività e profondità, facendo venire
meno i caratteri dominanti nel secolo passato in relazione ai quali
il nostro diritto del lavoro si è strutturato.
Uno
dei maggiori impatti della quarta rivoluzione industriale sul mercato
del lavoro sarà quindi quello relativo ai nuovi
fabbisogni di competenze
e quindi alla preparazione dei lavoratori. Si tratta di un profilo
trasversale alle diverse conseguenze del salto tecnologico.
Qui
consideriamo le modalità di acquisizione delle capacità preliminari
ad essere continuamente occupabili.
Il
riferimento è sia alle competenze di tipo tecnico-specialistico, che
ruotano principalmente intorno alla componente digitale, applicata ai
processi di produzione, come alle attività di progettazione degli
stessi, sia alle competenze trasversali (soft skills) che possono
consentire ai lavoratori un miglior approccio a scenari mutevoli e
complessi, inclusa l’attitudine all’autoimprenditorialità e alla
resilienza. Sullo sfondo si esaltano l'educazione morale e le
conoscenze di base che generano le capacità di selezione delle
fonti, di comprensione, di calcolo, di accesso alle tecnologie. Per
la prima volta le fonti di apprendimento informale prevalgono su
quelle formali, sollecitando adeguati strumenti critico-riflessivi
per un necessario discernimento.
Consegue
a quanto detto l'impossibilità di fissare una trasformazione
continua e complessa in figure e professioni decise a tavolino. Più
utile è invece rendere le imprese capaci di valutare in modo
costante i fabbisogni di competenze, senza la pretesa di una
previsione a lungo termine e senza adattare la produzione ai modelli
professionali esistenti, bensì con l’onere di costruirne sempre di
nuovi.
Il
mercato del lavoro non potrà rimanere lo stesso alla luce della
nuova rivoluzione industriale. Nel corso degli ultimi anni abbiamo
già assistito ad una forte riduzione della durata media dei
contratti di lavoro e la transizione da un posto di lavoro a un altro
è sempre più statisticamente una normalità. Il numero dei
contratti a termine è cresciuto ampiamente a partire dai primi anni
2000 e abbiamo raggiunto nel 2015 la media europea del 14% sul
totale. A ciò si aggiunge come negli ultimi anni si sia ridotta
considerevolmente anche la durata media dei contratti a tempo
indeterminato. I dati europei mostrano come, in particolare per le
nuove generazioni, la tendenza alla transizione, anche tra contratti
a tempo indeterminato, sia frequente. Se nel 1995 il 29% dei
lavoratori tra i 25 e i 39 anni avevano un tempo di permanenza media
in un posto di lavoro superiore ai 10 anni, nel 2015 questa
percentuale si è ridotta al 18%, con un parallelo aumento di coloro
che hanno tempi di permanenza tra 1 e 4 anni. Lo scenario di
Industria 4.0, fortemente legato ai processi di innovazione,
non
potrà che accentuare il trend di transizione costante; è anzi
possibile immaginare che ne amplierà ed arricchirà i contenuti.
L’obiettivo
a breve dello steering committee
Durante
la fase 1 del progetto selezione, entro il 15.4.2018,
20
partners
qualificati, attivi nel campo della ricerca e selezione di personale,
con una comprovata expertise e consolidata presenza sul territorio.
A
maggio avverrà l'assegnazione delle risorse finanziate ai 20
partners e dare avvio alle attività di progetto, con la definizione
del GANTT quadriennale.
per
info ed approfondimenti:
Dr.
Guido De Carli
Managing
Director ARU Lugano
guido.decarli@aru-sa.com