venerdì 26 aprile 2019

E/O: ricerca E sviluppo NON ricerca O sviluppo - “TRA REALE SVILUPPO CORRELATO A RICERCA A MERA GENERAZIONE DI RISORSE FINANZIARIE A RISCHIO DI REVOCA”

Il “Credito d'imposta Ricerca e Sviluppo” ha espressamente una congiunzione tra le due attività finanziate, e soffermerei l'attenzione sul significato della parola “RICERCA”: attività che si pone come obbiettivo il “ritrovamento”, cioè finalizzata a SCOPRIRE qualcosa, attraverso attività di studio che mirano ad estendere ed approfondire le conoscenze con intendimenti e metodi scientifici.
L'interpretazione dei Valutatori ed Esperti del MIUR esclude l'aggiornamento di prodotti/servizi già disponobili o già oggetto di ricerca, anche al fine di evitare la duplicazione di attività finanziate o finanziare la concorrenza sleale. Pertanto, la valutazione della ricerca, e della “scoperta” da essa prodotta, anche avvalendosi delle banche dati internazionali, non può prescindere dal contenere almeno un elemento assente da qualsiasi attività scientifica svolta da altri organismi di ricerca, pubblici o privati. Questo è l'approccio adottato dall'intera Europa durante la valutazione di progetti che finanzino le attività di RICERCA.
Riassumendo, un progetto di ricerca può essere definito tale se:
  • le attività svolte hanno prodotto, o produrranno, un bene/servizio meritevole di essere brevettato (ove possibile);
  • le attività sono direttamente correlate allo sviluppo, raccolta dati o test di ricerche scientifiche;
  • le attività che si stanno conducendo rientrano tra le sperimentazioni di progetti di ricerca scientifica;
questa è l'interpretazione di chi procede nelle valutazioni, approfondendo le analisi in assenza di attività che coinvolgono Enti di Ricerca (CNR, Università, ecc.).




 


Una misura interessantissima, che può decretare la crescita delle PMI SANE o la loro fine, in particolare se affiancati da “società di consulenza” o “commercialisti” che pongono il loro unico obbiettivo nella parcella sul recupero disinteressandosi delle reali attività che lo generano.
UNA MISURA CHE PERMETTE DI EVITARE LA PARTECIAZIONE AD UN BANDO AGGIUDICANDO LE RISORSE FINANZIARIE, MA NON EVITA LE FASI DI VERIFICA E RENDICONDAZIONE SULLA CONFORMITA' AD UN PROGETTO ED UN PRECISO BUSINESS MODEL.

I grandi benefici della misura, legati all'autonoma determinazione della certezza del finanziamento, possono divenire un boomerang per i furbi, o per chi si lascia condurre da essi.
Il “Credito d'Imposta Ricerca e Sviluppo” è il più concreto strumento per finanziare l'Innovazione generata dalla Ricerca, correttamente condotta in collaborazione con le Università e definita attaverso un preciso Business Model, che un Business Analyst dovrà costruire valorizzando la PMI, considerando le risorse finanziarie e non finalizzandolo ad esse.

Negli ultimi incontri, tra “Esperti Valutatori del MIUR” ed esponenti dell'AE, è emerso che frequentemente tale strumento, con particolare riferimento alle aziende informatiche, è stato utilizzato per recuperare risorse dalle sole attività ordinarie o collegate a commesse o a semplice aggionamento di prodotti/soluzioni. Spesso risorse recuperate in assenza di un reale progetto di Ricerca e Sviluppo, in cui la “Ricerca” è autoreferenziale o senza avvalersi di Università, Ricercatori o Centri Ricerca, con specifiche competenze nei temi oggetto del recupero fiscale.

Da questi incontri è emersa la necessità di procedere, come avviene per i normali Bandi, alla costituzione di Comitati Scientifici, composti dagli Esperti del MIUR, a supporto delle AE, nella valutazione dei progetti e delle eventuali Revoche.

Le PMI devono profittare di tutte le opportunità che permettano l'Innovazione, consigliando di sottoporre, preventivamente, il progetto di “Ricerca e Sviluppo” ad una Università o Esperti Valutatori del MIUR, evitando consulenze improvvisate e senza la coretta conduzione attraverso un Business Analyst di propria fiducia.

Piano prof. Michele