L'innovazione è essenziale per avviare
lo sviluppo e coniugare gli obbiettivi che il Governo si è prefisso.
Ma questo processo d'innovazione e
sviluppo non può prescindere dall'omogeneità di diritti dell'intera
nazione, per il quale gli stessi obbiettivi sono supportati da misure
estremante interessanti.
Obbiettivi che dovranno affrontare dure
sfide, considerando le analisi del Sole24ore, in merito alla qualità
della vita nelle province italiane, da cui si rileva che Milano ha
raggiunto la vetta, assieme a molte province del nord e centro, ed il
fondo vede confermate le province del sud tra le ultime posizioni.
Ultima posizione spetta a Vibo
Valentia, ma la penultima spetta alla provincia di Foggia, la
provincia che ha visto muovere i primi passi, e la sua formazione di
base, dell'attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma anche
la provincia in cui i romani insediarono uno dei principali siti
industriali dell'impero (Sipontum), amata da Federico II ed ha dato
la vita a recenti personaggi illustri come Donato Menichella,
Governatore della Banca d'Italia, Lucio Stanca, presidente IBM Europa
e Ministro per l'Innovazione e Tecnologie, e numerosi altri.
Purtroppo una provincia che ha visto la
contrapposizione degli interesse personali, speculativi, politici a
quelli del Territorio e dei suoi cittadini, per elencarne solo
alcuni, che mi hanno visto direttamente coinvolto, alcune eccellenti
Best Practices:
la gestione dell'Ente Provinciale
per il Turismo (Siemens 1989);
la gestione del Consorzio Agrario
Provinciale, con la realizzazione del primo algoritmo Blockchain
(1990);
l'automazione dell'Acquedotto di
Celenza Valfortore (1992)
La Refertazione Vocale nella Casa
Sollievo della Sofferenza (IBM 1999);
hanno visto il mancato avvio di
progetti che avrebbero permesso alla Provincia di non figurare al
penultimo posto, come:
Leader II del Subappennino Dauno
(1994);
Life - Monitoraggio discariche
della Provincia di Foggia (1996);
Villaggio Tecnologico di Ascoli
Satriano (2004);
Biccari, parco eolico ed
insediamento industriale della domotica (2006).
Ambiente, occupazione, innovazione,
cultura e formazione, frenati da disinteresse per il Territorio,
dalla speculazione, e da altro che ognuno può immaginare.
Alcune province italiane, e l'intera
Italia, hanno necessità che gli italiani si impegnino, che facciano
rete e creino sinergie, tra territori, con le Università, con le
industrie, le associazioni di categoria, i professionisti, con le
scuole e con le Pubbliche Amministrazioni, per accellerare il
processo d'innovazione e la crescita, con le conseguenti positive
ricadute sull'occupazione ed il benessere sociale.
Gli studi condotti da numerose
università, sulla base di progetti pluriennali, hanno permesso di
definire alcuni modelli che sulla base di leggi esistenti, senza
necessità di ulteriori risorse, possono affiancare e supportare I
pregevoli obbiettivi dell'attuale Governo, quali:
Un
concreto supporto ai Ricercatori e Start Up, per le attività formative, la
ricerca e l'industrializzazione.
L'INNOVAZIONE
e la RICERCA necessitano di risorse, ma spesso i risultati restano
sepolti in poveri armadietti universitari, o peggio, la genialità
non ha le risorse ed in quegli armadietti restano solo appunti ed
idee.
I
ricercatori italiani tra i migliori al mondo fuggono all’estero in
cerca di lavoro. Un danno colossale per l’economia italiana. Quanto
riportato su DazebauNews, che aggiunge: L'Italia
non e' piu' in grado di offrire ai giovani una minima possibilita' di
impiego.
Moltiplicando
il costo complessivo della formazione di ciascun laureato italiano
per il numero dei laureati emigrati all'estero, emerge che la cifra
in perdita ammonta a oltre un miliardo di euro all'anno. E da
un'analisi elaborata sulla base dei dati forniti dal ministero delle
Finanze.
Un
miliardo di euro l'anno: questo è l'impatto economico del fenomeno
dei "cervelli in fuga", ovvero di quei giovani che, dopo il
conseguimento del titolo accademico o del dottorato di ricerca, si
trasferiscono all'estero.Piu'
di un miliardo di euro l'anno è il profitto prodotto dai nostri
scienziati che lavorano all'estero, il capitale generato dai 243
brevetti che i nostri migliori
50 cervelli
depositano all'estero. Un valore che, in una prospettiva ventennale,
potrebbe arrivare a toccare quota tre miliardi. Tutto mancato
profitto per l'Italia.
L'innovazione
necessita di idee, che in Italia fervono, grazie a una formazione di
alta qualità, queste spesso non trovano le risorse costringendo i
ricercatori alla fuga verso altri stati.
Inoltre,
quando le attività di ricerca sono svolte, queste non vedono le
applicazioni: il trasferimento a tecnici ed operatori del settore
necessita di decenni.
Coniugare
e coordinare, armonizzando correttamente questi aspetti porterebbe
risorse alla RICERCA ed ai RICERCATORI, accelerando lo sviluppo delle
aziende italiane che potrebbero avvalersi delle competenze di tecnici
qualificati ericercatori di alto livello con forti ricadute
occupazionali.
Alcuni dati:
Un
ricercatore qualificato percorre almeno 8 anni di formazione
specializzata post laurea. A tutt’oggi circa16.000 ricercatori
sono stati espulsi dal sistema della ricerca dalla legge Gelmini,
questi ricercatori trasferiscono il loro know how in altri
paesiriducendo la capacità d'innovazione italiana a vantaggio di
quella di altri stati. e vanificando gli investimenti per l’alta
formazione di queste figure.
Secondo
i dati diffusi dall'Istat il tasso di disoccupazione, cioè il
numero di persone che cercano un impiego sul totale della forza
lavoro, è aumentato di due decimi di punto salendo al 10,9%. Il
numero dei disoccupati risulta così pari a 2 milioni e 866 mila
In
Italia le aziende ricercano 35.000 profili, a fronte dei quali non
vi sono candidati con i necessari skills.
Il corretto
collegamento tra Ricercatori, Aziende, Innovazione, Formazione
Universitaria può risolvere l'intero problema.
Questo
è il processo avviato dal Laboratorio
della Sostenibilità, in collaborazione
con Università Europee ed i Ricercatori della SpinSystem società di
diritto Belga senza scopo di lucro.
Corsi
di Formazione Superiore nell'AREA CONDUZIONE e MANAGEMENT:
Human
Resources 4.0 (conduzione
del personale nell'era digitale),
rivolto a commercialisti, consulenti organizzativi, HR aziendali,
avvocati, in definizione di integrazione nel programma dei
suggerimenti ricevuti attraverso il sondaggio (link al sondaggio)
Strumenti
di analisi finanziaria e di mercato, progettazione in corso,
aperte le precandidature
Innovazione
nel Marketing, progettazione in corso,
aperte le precandidature
Condurre
le PMI, AGILE e matching, progettazione in corso,
aperte le precandidature
Incubatori
di PMI 4.0, progettazione in corso,
aperte le precandidature
AREA
EDILIZIA SOSTENIBILE
Facility
Management, rivolto ad architetti, ingegneri, amministratori di
condominio, operatori nei servizi per l'edilizia, operatori edili,
operatori nei servizi di facility per aziende ed amministrazioni
pubbliche, funzionari della pubblica amministrazione nella gestione
immobiliare e city manager, facility aziendali. Sono aperte le
candidature. (Programma Corso Facility Management UNIRSM))
BIM
nella progettazione e gestione degli edifici e dei quartieri,
progettazione in corso,
aperte le precandidature
Progettazione
sostenibile delle strutture pubbliche, sociali e sanitarie,
progettazione in corso,
aperte le precandidature
AREA
ICT
Datascience
per l'analisi predittiva di fenomeni. Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Datascience
per l’industria 4.0, smartcity e ambiente intelligence per lo
specialista. Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Smart
Sensor e Industria 4.0 per lo specialista. Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Healthcare
e Smarthomes 4.0 / Home Intelligent Monitoring per il Computer
Scientist. Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Ambient
Intelligence Specialist. Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Robotica,
Cobot e sistema operativo ROS (Robotic Operating System)
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Bloackchain,
piattaforme per l'innovazione Progettazione in
corso,
aperte le precandidature
Dataengineer
per l'industria manifatturiera; process automation engineer;
Artificial Intelligence nell'industria manifatturiera Progettazione
in corso,
aperte le precandidature
Datascience
per il supporto alla decisione per il manager e il business analyst,
industria 4.0, Smartcity, Smarthome, IoT. Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Ingegneria
dei sistemi, dai requisiti alla realizzazione e esercizio.
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Wearables
con taglio operativo, come "programmare gli smart sensor nel
contesto delle smart tecnology" un corso ponte tra smartsensors
datascience con esercizi e hands-on. Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Intelligenza
Artificiale, machine learning e deep learning. Progettazione in
corso,
aperte le precandidature
Strumenti
diagnostici.
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
AREA
BIOTECNOLOGICA, BIOMEDICA, SOCIOSANITARIA
Biomedicina.
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Operatori
sanitari 4.0, gestire le tecnologie per la salute.
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Tecnologie
per il Benessere e la Salute.
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Kinesiologia
in fisiologia integrata e Medicina Tradizionale Cinese, strumenti,
piattaforme e tecnologie.
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Artificial
Intellligence per la Medicina riabilitativa (30h).
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Health
at Home Intelligent Monitoring a multidisciplinary primer.
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
L’anziano
e le tematiche di aging per l’Healthcare Intelligente e i vantaggi
dell’intelligenza artificiale.(30h).
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Healthcare
e Smart-Medicina-Preventiva. Formazione superiore rivolta al
personale che opera nel campo sanitario sui nuovi mezzi di
diagnostica innovativa per la prevenzione di diverse patologie.
Presentazione di studi di revisione sistematica, da letteratura
internazionale, con analisi dei risultati a livello internazionale.
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Healthcare
e innovazione tecnologica attraverso la Medicina Personalizzata.
Formazione superiore che intende offrire una visione panoramica
della conoscenza di nuove ed innovative tecnologie di Personalized
Healthcare (PHRT Personalized Health and Related Technologies) e far
conoscere i Programmi e le Piattaforme già in corso, avviati/e a
livello internazionale, il loro impatto in clinica e cura (ad es.
nel campo Oncologico e Cardiologico), per migliorare ed ottimizzare
le terapie. Biomedicina.
Progettazione in corso,
aperte le precandidature
Sono aperte le candidature alle Borse di Studio per i corsi sovraindicati. Per candidarsi occorre scrivere a segreteria@laboratoriosostenibilita.ch, avente ad oggetto “CANDIDATURA BORSA DI STUDIO ”, indicando il corso oggetto della candidatura.
Inoltre, sulla base delle proposte che stanno pervenendo da numerosi ricercatori e dalle Università coinvolte nei progetti di ricerca e sperimentazione, attraverso il sondaggio (link al sondaggio),ulteriori corsi verranno valutati nelle prossime settimane, e poi indicati in questo articolo e nelle sedi opportune.
La procedura prevista per
i Ricercatori che vogliano essere supportati è la seguente:
il
ricercatore, attraverso il sondaggio (link al sondaggio) propone il/i titoli di attività formative legate alle attività di
ricerca condotte, o di cui si propone l'avvio, indicando alla voce
Professione “RICERCATORE”;
il
ricercatore partecipa alla progettazione di un Corso di Alta
Formazione, rivolta a laureati e tecnici;
le
Università autorizzano l'avvio del Corso;
vengono
definiti i parametri per l'ottenimento delle Borse di Studio,
direttamente correlate all'applicazione delle figure in Aziende che
Innovano;
i
Ricercatori, oltre alle attività di docenza, sono supportati nelle
attività di Ricerca, che coinvolgono le Aziende che Innovano e le
figure formate;
nelle
fasi successive, la Ricerca sarà supportata nell'individuazione di
partner industriali e finanziari;
i
progetti saranno supportati nell'individuazione di finanziamenti
nazionali ed internazionali, per i quali saranno individuati gli
opportuni stakeholder ed approntate le progettazioni.
Laboratorio
della Sostenibilità
segreteria@laboratoriosostenibilita.ch
(principali partners nelle attività formative e nei progetti sviluppati)
Certificate
of Advanced Studies SUPSI e Corso di Alta Formazione
UNIRSM in BUSINESS ANALYSIS (ISO 56002-2019 “Innovation
Management System”)
Borse di Studio per professionisti
italiani
L'Innovazione nasce dalla
cultura, ed è questo il compito delle Università, ma occore
fornire gli strumenti a Commercialisti, Consulenti, Innovation
Manager, HR Manager. Questo il ruolo principale delle Università ed
il loro apporto attraverso la Formazione Superiore, Master.
Sono aperte le
candidature, per Commercialisti, Consulenti Aziendali ed Esperti di
Finanza Agevolata, a 30 Borse di Studio, per la frequenza del CAS in
Business Analysis della SUPSI svizzera www.supsi.ch(Scheda Corso SUPSI)
Ed un viaggio premio nel paese divenuto un modello di Sostenibilità: Costa Rica per i cinque migliori corsisti.
a totale copertura dei costi.
La formazione avanzata è
rivolta a professionisti che abbiano l'ambizione di evolvere/affinare
le proprie competenze e capacità per accompagnare i propri assistiti
verso l'INNOVAZIONE 4.0, certificandole ed applicandole,
con il supporto dei docenti, nello sviluppo di BEST PRACTICES.
Sometimes
it is the people no one can imagine anything of who do the things no
one can imagine.
A
volte è la gente che nessuno può immaginare che fa le cose che
nessuno può immaginare.
Alan
Mathison Turing
Un
Business Model realmente innovativo può sembrare complesso ed incredibile, ma risultare concreto e fattibile.
Innovare equivale a
rivoluzionare, per cui gli aspetti culturali e le ostatività
psicologiche sono le principali difficoltà da affrontare. Il compito
del Business Analyst sarà quello di analizzare la struttura
aziendale, individuare e coordinare gli stakeholders, pianificare i
processi d'innovazione ed i nuovi business model, da cui tracciare il
lavoro per i Project Manager. Una pianificazione che, per la sua
complessità, dovrà spesso essere presentata scomponendo le attività
nella modalità con cui la natura procede con i suoi elementi, ove,
ad esempio, le api hanno chiara visione del loro modello di
sopravvivenza, non conoscendo il disegno più vasto, previsto dalla
natura, che permette la ripriduzione della flora terrestre e la
sopravvivenza della vita sulla terra.
Attraverso certificate
procedure ed il supporto di template e tool, commercialisti e
consulenti aziendali, possono condurre le attività di Business
Analysis nelle modalità corrette ed efficaci.
Ogni
progetto non può essere frutto di improvvisazione ed affidato alla
fortuna. Occorre che dati, informazioni, analisi, siano accuratamente
valutati e finalizzati allo sviluppo di un dettagliato Business
Model. Questo è il ruolo del Business Analyst, che dovrà supportare
l'azienda nella definizione delle strategie idonee e nella
valutazione dei rischi. Il risultato del lavoro del Business Analyst
deve essere un corretto e condiviso business model, o la
determinazione della non fattibilità del progetto. È dal business
model che dovranno sorgere il/i processi da affidare alla conduzione
del Project Manager, con il quale sarà strutturato il “Disegno
tecnico” del singolo processo.
È
appunto nel “Disegno” che si distinguono i ruoli del Project
Manager dal Business Analyst, se il lavoro del primo, paragonabile ad
un disegno tecnico, in cui norme ed informazioni tecniche permettono
di regolamentare il processo, per il Business Analyst, le variabili
da considerare sono molteplici e mai omogenee. Il Business Analyst
deve considerare sia gli aspetti tecnici e normativi, ma anche quelli
di marketing, culturali, sociali, relazionali, organizzativi, e molti
altri, in relazione al grado d'innovazione del processo o del
prodotto. Quindi, il “Disegno” ingegneristico del Project Manager
diviene un progetto architettonico, o meglio, un quadro di Raffaello,
ove esigenze ed input del committente (azienda) devono essere
armonicamente integrate e trasformate in un'opera artistica.
Da
questo deriva la complessità del lavoro del Business Analyst che
necessita di una pluralità di competenze ed esperienze, amalgamate
da particolari attitudini. Una figura estremamente costosa per le
PMI, che può generabile attraverso una corretta formazione e
l'utilizzo di schemi e tool, opportunamente algoritmizzati per
supportare la conduzione delle attività di business analysis da
parte di consulenti, manager e commercialisti. Formazione e supporti
finalizzati a valorizzare e schematizzare le competenze, nel mettere
in riga, evitando di trascurare aspetti rilevanti, l'intero flusso
delle attività di costruzione e verifica di un business model.
I
candidati dovranno inviare richiesta, all'indirizzo mail:
segreteria@laboratoriosostenibilita.ch, avente ad oggetto:”BORSA DI
STUDIO BA”, per ricevere l'eleco dei documenti necessari alla
predisposizione del dossier di valutazione.
Progettazione e Borse di Studio per
la Formazione Avanzata.
Personalmente ringrazio per il
superamento dei 100 contributi, pervenuti attraverso il sondaggio
(https://www.survio.com/survey/d/L0F2I2T5X0S6P9G3N),
da tecnici e ricercatori, nell'individuazione dei percorsi
formativi per figure richieste dalle Aziende ICT e PMI che avviano un
percorso d'Innovazione.
Nuova Formazione Avanzata correlata
ai progetti d'Innovazione, erogata dalle Università,
che fruirà di Borse di Studio.
La raccolta delle candidature per i
primi corsi in Business Analysis, per commercialisti e consulenti che
condurranno l'innovazione delle PMI, e Facility Manager, per
Amministratori condominiali, Architetti e professionisti che
condurranno l'edilizia italiana verso la piena sostenibilità, sarà
avviata nei prossimi giorni.
L'Innovazione può essere sviluppata
solo in presenza di Cultura dell'Innovazione, sia nelle
tecnologie che nella gestione e conduzione.
Nessun progetto può essere avviato
senza la propedeutica attività formativa, sia da chi ha la
cultura, e vuole trasmetterla, che da parte di chi ha fame di
cultura, e vuole riceverla per innovare la propria professione e
coloro a cui la vuole applicare alle strutture ed aziende con cui
collabora (Business Analysis, Facility Management, Innovation ed ICT
management, ecc.), quindi i vostri contributi sono graditi sul
sondaggio, in particolare da chi ritiene di voler operare nella
formazione di figure.
Formazione alla base
dell'Innovazione, un impegno per tutti gli italiani, che
necessita della più ampia condivisione, anche per supportare le
attività di ricerca ed i ricercatori.
Il Credito d'Imposta,
presente tra gli incentivi italiani dal 2007, è correntemente
utilizzato in numerosi paesi europei per finanziare la ricerca, come
per l'Irlanda e la Germania. Uno strumento che riduce notevolmente i
costi burocratici delle Pubbliche Amministrazioni, che in Italia
erodono dal 23 al 73% dei fondi disponibili.
Nelle PMI Italiane, la
ridotta lungimiranza, l'assenza di consulenti dell'innovazione
(Innovation Manager), nonchè di Business Analyst, coniugata alla
ridotta apertura delle Università a progetti di dimensione ridotta,
impedisce l'indispensabile innovazione. Un compito a cui le
Università impegnate con il Laboratorio della Sostenibilità hanno
colto pianificando una specifica formazione queste ed altre figure,
che lo stesso decreto finanzia nella formazione e nell'assunzione.
Le organizzazioni
strutturate, delle Grandi Imprese, hanno valorizzato pienamente lo
strumento del Credito d'Imposta in Innovazione e Ricerca, in quanto
le attività richieste per la fruizione sono svolte correntemente,
richiedendo, ed ottenendo, l'incremento del massimale annuo dai 5
milioni agli attuali 20 milioni.
Le PMI, che costituiscono
il 99% del sistema economico italiano, necessitano di un supporto per
la loro crescita per cogliere le opportunità disponibili, non
necessitando di ulteriori strumenti. In particolare lo strumento del
Credito d'Imposta Innovazione e Ricerca, avviato nel 2015, permette,
con la corretta conduzione, di sviluppare un percorso d'innovazione
concreto, senza la necessità di partecipare a bandi, dalla
ridottissime probabilità, ma con la certezza di disporre dei fondi,
in quanto non ancora versati allo stato.
Gli Innovation Manager, i
Business Analyst e gli Imprenditori devono lavorare nello sviluppo di
un progetto, correttamente proporzionato alle reali capacità ed
opportunità, in cui l'innovazione deve divenire il mezzo.
Raramente le PMI
dispongono al loro interno delle figure necessarie ad affiancare
l'imprenditore nella conduzione di processi complessi, come
l'Innovazione, che per le aziende strutturate sono visti come
semplici opportunità. Un importante ruolo lo possono rivestire i
Commercialisti, i consulenti ICT, le Associazioni di Categoria, i
consulenti di Finanza Agevolata, tutti attori che dovrebbero porsi
l'obbiettivo di far crescere il proprio cliente/associato, in quanto
fonte di lavoro nel tempo, anche supportati dalle attività formative, di cui al sondaggio nell'articolo del 27 settembre 2018.
Se la sopravvivenza, e la
crescita, delle Imprese italiane è correlata alla loro Innovazione,
ed il Credito d'Imposta Innovazione e Ricerca è lo strumento certo e
di immediata attuazione, quali le possibili scelte per un
imprenditore:
Astenersi
dall'Innovare, per cui ogni riflessione sulle ripercussioni non
merita ulteriori narrazioni;
Utilizzare il
Credito d'Imposta per recuperare le risorse investite, internamente
ed in commesse Extra Muros (centri ricerca universitari). Attività
tipica per le Grandi Imprese;
pianificare un
progetto d'Innovazione con i propri consulenti, commissionando
attività di ricerca e coinvolgendo il proprio staff;
integrare il proprio
processo d'innovazione in progetti di ricerca in corso, valorizzando
i costi sostenuti per attività utili alla ricerca in corso e
pianificando un progetto pluriennale in stretta collabolarazione con
le Università.
Le due ultime opzioni,
con il necessario supporto, possono divenire il volano per lo
sviluppo italiano, valorizzando le capacità, ma necessitano che
venga debellato il tradizionale individualismo. Il grafico seguente
rappresenta la comparazione dei due modelli in un'azienda di piccole
dimensioni.
Questa è la chiave di
lettura con cui leggo la bozza di modifica prevista dal 2019:
riduzione della
soglia massima, annuale, dagli attuali 20 milioni a 10 milioni. Un
massimale doppio rispetto a quello originario ed irragiungibile
dalle PMI italiane, cioè per il 99% delle imprese italiane, che
necessitano di questo strumento per innovarsi;
necessità di
definire, attraverso una concreta progettualità pluriennale, gli
obbiettivi, escludendo la possibilità di procedere a parziali ed
inorganiche attività d'innovazione, spesso riconducibile
all'acquisizione di un solo impianto;
riduzione
dell'aliquota di recupero dal 50 al 25% delle forniture da parte di
aziende, privileggiando, attraverso la conferma del 50% i costi
sostenuti dal personale aziendale, o da nuove figure da integrare, e
dalle attività fornite da Centri di Ricerca ed Università;
agevolazione
nell'assunzione di Manager Innovativi, indispensabili per la
crescita delle PMI, formati e selezionati dalle Università e dalle
società di recruiting dotate di competenze e strumenti innovativi.
Ruolo rilevante deve
essere svolto dalle Università, sia per supportare la ricerca che
per le attività formative, e di trasferimento culturale, anche in
considerazione di quanto dichiarato dal
presidente della Banca Mondiale Jim
Yong Kimche
commenta così il World Development Report 2019: The Changing Nature
of Work:
“La
natura del lavoro sta cambiando e lo sta facendo rapidamente. Non
sappiamo per quali lavori concorreranno i bambini delle scuole
elementari di oggi, perché molti di questi lavori non esistono
ancora. La grande sfida è quella di fornire loro le competenze di
cui avranno bisogno, indipendentemente dall’aspetto dei lavori
futuri”. Impegno pienamente svolto da molte Università, e
condiviso dal Laboratorio della Sostenibilità che ha avviato due
corsi di Formazione Superiore in Business Analysis e Facility
Management e, con le aziende ICT la valutazione di nuovi percorsi
formativi, con il loro coinvolgimento, sia nella definizione che
nell'erogazione della formazione. Suggerimenti che si stanno
raccogliendo, attraverso un sondaggio
(https://www.survio.com/survey/d/L0F2I2T5X0S6P9G3N),
finalizzato alla costruzione di percorsi formativi realmente
corrispondenti alle esigenze nelle aziende ICT e nelle PMI che
avviano un processo d'innovazione. COLORO CHE AVRANNO CONTRIBUITO, ATTRAVERSO LA COMPILAZIONE DEL SONDAGGIO, SARANNO INVITATI ALLA DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA' DI FORMAZIONE AVANZATA ED ALLA SELEZIONE DEI DOCENTI.
Ma,
di pregevole merito risulta essere anche l'iniziativa avviata dai
colleghi Piemontesi, attraverso la Spin
System di Bruxelles,
per supportare i RICERCATORI universitari, in correlazione con le
Imprese, nell'industrializzazione delle ricerche.
Questo lo spirito alla
base dei progetti sviluppati dal Laboratorio della Sostenibilità e
le Università coinvolte. I progetti predisposti, e sperimentalmente
avviati, per le aziende ICT, per le società di RECRUITING, per gli INCUBATORI di PMI e le reti distributive (articolo del 3 settembre 2018), per il Facility nella
gestione dei CONDOMINI e le Imprese Edili, per le AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE e la valorizzazione dei beni culturali, attraverso
l'innovazione delle Imprese Edili, per le aziende impegnate nell'Alimentazione e nel BENESSERE, per le strutture di Social Housing, sono un valido esempio.
I consulenti, e le
società specializzate in finanza agevolata, devono svolgere innanzi
tutto il ruolo di Business Analyst, ed aiutare a condurre le aziende
verso l'Innovazione, attraverso una corretta Business Analysis e
supportare le PMI, con un innovation manager, nella ricerca di
progetti ed attività a cui aggregare la PMI.
Sinergie tra l'indirizzo, ed il coordinamento, nazionale e le organizzazioni locali.
Un progetto che può essere correttamente
rappresentato da una CLESSIDRA,
con gli ATTORI raggruppati per AREA, della ricerca,
dell'integrazione industriale, del coordinamento, del supporto locale
e di filiera, all'INNOVAZIONE delle PMI e la realizzazione di opere
sociali.
Uno schema in cui ogni ATTORE può ritrovare la sua
collocazione, in relazione al RUOLO che vuole, e può, rivestire, in
relazione alle capacità.
Sinergie per Innovare
l'Italia e gli italiani, che potranno produrre concreto sviluppo ed
occupazione.
Sinergie
che, come nelle amicizie e nei rapporti sentimentali, devono basarsi
su precisi valori: fiducia, rispetto, trasparenza, bilanciamento del
dare/avere. L'assenza di uno di essi ne impedirà la nascita ed
incrinerà il prosieguo, divenendo l'unico limite allo sviluppo.
Gli
strumenti, per soggetti sani, che vogliono "FARE" e non
"LAMENTARSI", ci sono tutti, per coloro che avanno il
coraggio. Meriti e Demeriti saranno solo degli Italiani.
La
traduzione letterale è "catena di blocchi", cioè un Peer
to Peer per condividere risorse informatiche (banda, memoria, CPU),
in cui i dati sono distribuiti e gestiti attraverso algoritmi che
gestiscono una tracciatura condivisa e certificata.
La
distribuzione di un registro, record o block, interconnessi e
criptati, attraverso i puntatori hash, contenuti in ogni record,
tracciano il collegamento al blocco precedente, impedendone la
modifica da parte di un sigolo utente, senza il consenso di tutti gli
attori coinvolti che hanno condiviso le regole del protocollo
adottato.
Un
modello che permette di ridurre le risorse informatiche necessarie,
grazie alla distribuzione dei database, anche se in parte ridondanti.
Si
narra che il primo esempio risalga al 1991, da parte di W.Scott
Stornetta e Stuart Haber, per giungere alla prima applicazione
distribuita di Satoshi Nakamoto, in materia finanziaria, che ha
correlato il nome “blockchain” alle criptovalute, e quindi alla
successiva speculazione finanziaria e più grande “bolla
speculativa” della storia umana.
Difatti,
come ogni innovazione, emerge la “genialità” di pochi che, nelle
fasi di sviluppo, colgono le mere opportunità speculative.
Il
modello della condivisione e distribuzione di capacità elaborative,
vera opportunità del peer-to-peer, ha una storia ben più antica
che, slegata dalle tecnologie, è stata applicata a modelli
organizzativi aziendali, sfociati oggi nei modelli “AGILE”.
In
tema informatico, il modello di riferimento è la struttura di
“ARPANET”, da cui ne deriva Internet, sviluppata già nel lontano
1969, e probabilmente in tanti avranno approcciato progettazioni ICT,
precorrendo quello che oggi è coniato con il termine “BLOCKCHAIN”. La blockchain è venuta alla ribalta per gestire le criptovalute, come chiarito nel seguente filmato:
Personalmente,
nei progetti ICT affrontati dal 1982, periodo in cui occorreva creare
ogni strumento, e gestire risorse scarsissime e costosissime, mi
hanno portato allo sviluppo, nel 1985, di una struttura dati, per la
Bavaria Assicurazioni, che integrava nei record, dei file di ricerca
(numero polizza, contraente e targa), dei campi che permettevano di
collegare in liste, la cui somma di codici Ascii era identica
(TA123456 con AT654321), qualche anno dopo registrata da Hams, al
record precedente e successivo, permettendo a preistorici personal
computer di ridurre i tempi di ricerca di una polizza dai 3 giorni a
meno di 3 minuti. Un'esperienza applicata a qualcosa che oggi
potremmo definire un algoritomo Distributed Ledger Technologies
(DLT), o comunemente conosciuto come Blockchain. Nel 1991, a
seguito del default finanziario della Federconsonzi, e la conseguente
entrata in liquidazione coatta amministrativa di molti Consorzi
Agrari Provinciali, si avviararono processi di efficientamento,
adottando le tecnologie informatiche per ottimizzare. Obbiettivo era
la riduzione dei costi di trasporto e facchinaggio, del valore di
diverse decine di miliardi di lire, causati da informazioni cartacee
distribuite inefficientemente tra le sedi periferiche, e dalla, non
trascurabile collusione di alcuni funzionari con i fornitori di
servizi di trasporto e facchinaggio. Come oggi, anche a 30 anni fa
era prioritaria la piena valorizzazione delle risorse, oggi legate
alla criticità derivante dalla globalizzazione ed alla enorme mole
di dati, anche se supportati da potenze di calcolo, di archiviazione
e di banda, miliardi di volte superiori. Lo scenario del 1990 era:
sistema centrale S36, con unità di archiviazione composte da Hard
Disk di qualche centinaio di Megabyte e sistemi a nastro (pizze),
periferia dotabile di PC con decine di Megabytye, ma, maggiore
criticità, la interconnessione, attraverso accoppiatori acustici su
linee telefoniche che, nelle aree più remote, rendevano difficoltose
anche le comunicazioni verbali, a causa di fortissimi rumori di fondo
(fruscii). Quindi, il progetto prevedeva:
distribuzione
degli archivi sulla rete di PC e Sistema centrale;
trasferimento
di dati parziali tra le sedi;
protocolli
di sicurezza per l'accesso;
criptazione
delle informazioni;
protocolli
di verifica sulla corettezza dei dati trasmessi;
verifica,
in rete, della univocità delle transazione e la certificazione
della localizzazione della merce;
frammentazione
in blocchi, integrati nei record della merce e delle attività ad
essa connesse, archiviata nei singoli luoghi e trasmessa
parzialmente durante le attività di movimentazione, la cui
ricostruzione permetteva la rigenerazione della tracciabilità.
Un
sistema che ha permesso di efficientare la disponibilità di merce
per gli agricoltori locali, e produrre un risparmio medio annuo di
oltre un miliardo, delle vecchie lire, a fronte di un investimento
circa 600 milioni.
Un
algoritmo di Blockchain, se non il primo, creato per generare
efficienza ed innovazione, e non speculazione.
Oggi,
dopo l'uso speculativo, legato alla finanza, si sta riscoprendo il
potenziale di un modello a supporto dell'efficienza e lo sviluppo.
Negli
USA, ma seguiti a ruota Svezia, Olanda e Regno Unito, stanno
applicando il modello del blockchain alle transazioni immobiliari e,
il
parlamento del Nevada
che, nel 2017, ha
approvato una legge per liberalizzare completamente il blockchain. In
particolare l'articolo 13:
impedisce
alle autorità locali di imporre qualsiasi tassa sul blockchain o
sugli smart contract;
impedisce
di richiedere qualsiasi forma di licenza per l'uso del blockchain o
degli smart contract;
impedisce
di fare qualsiasi altra richiesta sull'uso del blockchain.
Anche
il governo italiano sta affrontando il tema, in chiave “OPPORTUNITA'
di SVILUPPO”, creando una specifica commissione, basata su premesse
di assoluta condivisibilità:
*************************************
1.
PREMESSA
Per
Distributed
Ledger Technologies,
(di seguito anche DLT),
che possiamo rendere in italiano con “Tecnologie basate su registri
distribuiti”, si intendono le tecnologie e i protocolli informatici
che usano un registro condiviso, distribuito, replicabile,
decentralizzato, crittografato, che consente di validare, archiviare
e aggiornare dati non alterabili e non modificabili, protetti da
crittografia, verificabili da ciascun partecipante. Le DLT
necessitano di una rete peer-to-peer
idonea
a gestire la raccolta del consenso tra i vari nodi del registro e
l’approvazione delle operazioni che avvengono sullo stesso.
La
blockchain
è
il protocollo più noto utilizzato per la memorizzazione permanente
del consenso su un registro distribuito. Nato come protocollo di base
del Bitcoin,
la più nota tra le criptovalute, la blockchain
si
è presto affrancata dalla mera applicazione finanziaria e risulta
adattabile a molteplici necessità, pubbliche e private.
La
blockchain
si
basa sul superamento del c.d. middleman,
ovvero i soggetti che, a qualsiasi titolo, hanno il potere di
validare determinate transazioni, scambi, registri. Tale tecnologia
mira a creare un meccanismo di consenso basato sulla crittografia che
permette, a tutti i partecipanti alla rete, di poter confidare nella
legittimità di una determinata transazione, senza la necessità che
la stessa sia, in qualche modo, validata da qualsivoglia soggetto.
Negli
ultimi anni sono state avviate molteplici sperimentazioni a livello
globale che hanno visto l’applicazione del protocollo in parola in
diversi settori. La blockchain
può
essere utilizzata, infatti, per la gestione di documenti pubblici o
privati (passaporti, certificati anagrafici) o di registri
(aziendali, personale, scolastico), per la riscossione delle imposte,
per automatizzare rapporti contrattuali attraverso l’utilizzo dei
c.d. smart
contracts,
per la tracciabilità trasparente di fondi privati o pubblici, per le
certificazioni di origine e la tracciabilità di determinati prodotti
ma anche per la gestione di identità digitali e la fruizione di
servizi di e-government.
Nel
tempo questa tecnologia emergente ha attirato l’attenzione di
legislatori e regolatori a livello globale.
Il
Parlamento europeo già nel 2016 riconosceva le immense potenzialità
delle tecnologie basate su registri distribuiti nella Risoluzione
(2016/2007(INI)) 1 osservando come tali tecnologie siano in grado di
“accelerare,
decentrare, automatizzare e standardizzare i processi basati sui dati
a un costo inferiore (…) potrebbe consentire grandi innovazioni in
termini di efficienza, rapidità e resilienza, creando però, al
contempo, nuove sfide dal punto di vista della regolamentazione; (..)
sottolinea inoltre che la DLT potrebbe essere utilizzata per
aumentare la condivisione di dati, la trasparenza e la fiducia non
solo tra il governo e i cittadini, ma anche tra gli operatori del
settore privato e i clienti”.
La
Commissione europea il 10 aprile 2018 ha anche promosso una
partnership
europea
sul tema, nonché istituito un Osservatorio e un forum europeo per
monitorare le iniziative nazionali, gli sviluppi e i risultati
raggiunti da questi e lo scambio di best
practices che
possano ispirare un approccio europeo2.
Attraverso
la partnership,
cui
il Governo italiano ha aderito il 27 settembre 2018 su iniziativa del
Ministro Luigi Di Maio, la Commissione europea intende consolidare il
ruolo di imprese, attori pubblici e centri di ricerca europei nello
sviluppo di questa tecnologia nella consapevolezza che “l’Europa
si trova nelle condizioni adatte ad assumere un ruolo guida globale
nello sviluppo e nelle applicazioni della blockchain e delle
tecnologie basate su registri distribuiti, le quali possono cambiare
il modo in cui cittadini e organizzazioni collaborano, condividono
informazioni, eseguono transazioni, organizzano e forniscono
servizi.”
L’Italia
non può essere da meno e deve rivestire un ruolo propulsivo nel
dibattito in corso a livello europeo e globale. Le tecnologie DLT e
la blockchain,
in particolare, stanno diventando sempre più centrali nello sviluppo
del digitale tanto a livello di iniziativa privata, quanto nel
settore pubblico, e l’Italia deve saperne sfruttare la rilevanza
strategica e promuoverne la ricerca e lo sviluppo.
DLT
e blockchain,
nello scenario della quarta rivoluzione industriale, stanno attirando
investimenti significativi a livello globale e proponendo questioni
regolatorie particolarmente rilevanti. Per consentire all’Italia di
avere un ruolo trainante nello sviluppo di questi settori e rendere
il nostro Paese protagonista del cambiamento, è necessaria una
compiuta analisi del fenomeno, del potenziale competitivo
dell’industria italiana e valorizzare le best
practices esistenti,
attraverso l’elaborazione di una Strategia Nazionale sulle
Tecnologie basate su Registri Distribuiti (di seguito anche Strategia
Nazionale Blockchain).
Le
tecnologie ICT, tra le quali la blockchain, devono divenire il volano
per la crescita dell'Italia, abbatendo il principale ostacolo
dell'individualismo ed isolamento, che deve essere contrapposto da
una cultura della crescita sinergica. Una cultura che deve essere
trasmessa alle PMI dai consulenti, associazioni di categoria e
pubblica amministrazione, coinvolgendo, o creando le figure
necessarie:
Le
tecnologie ICT sono oggi accessibili ai più, i giga che costavano
diversi miliardi, e migliaia di metri quadri, oggi costano pochi euro
e contenuti in centimetri quadrati, ma anche le infrastrutture
trasmissive permettono di sviluppare Business Model con costi
sostenibili, anche fruendo dell'innovazione e delle tecnologie di
grandi player com Cisco. L'integrazione della BLOCKCHAIN con
l'ARTIFICIAL INTELLIGENCE, con la BIG DATA ANALYSIS e le piattaforme
CLOUD, può rivoluzionare i modelli organizzativi e di business,
valorizzando le eccellenze della competenza e della creatività degli
italiani, che da millenni hanno condotto all'innovazione l'intera
umanità.
Le
tecnologie possono supportare, con estrema efficienza, le
interconnessioni tra soggetti operanti in filiere, favorendo un
solido matching tra aziende, non mero marketing, ma basato
sull'integrazione di competenze eccellenti, che con la
digitalizzazione hanno avviato il processo d'innovazione e di
apertura verso la trasparenza.
Innovazione
e sviluppo che potranno essere applicati a tutti i settori economici, ma
anche sociali, dalla sanità, all'amministrazione pubblica,
all'agricoltura ed alimentazione, alla manifattura, alla sicurezza,
ecc.
Sviluppo
di innovazione in modalità innovativa, creando sinergie nella
condivisione attraverso la creazione di incubatori territoriali o
tematici.
Innovazione
in modalità “AGILE”, senza l'applicazione di modelli
prestrutturati che impedirebbero la reale innovazione. Come per
l'ICT, anche le principali aziende mondiali, operano in regime di
continua “Sperimentazione”, strettamente legata a skills più
complessi che, come ha dichiarato il dr. Ciccolini, CIO di Whirlpool,
occorrono competenze multiple (di business e di ICT). Un processo
d'innovazione che deve nascere dal capitale umano, come dichiarato da
AXA, in cui il coordinamento dei processi d'innovazione è affidato
alla responsabile Human Resources.
Occorre
recuperare, per l'intera umanità, il gap generato da oltre quattro
secoli di mancata innovazione, a cui non è corrisposto un fermo
demografico e di sfruttamento dell'ambiente.
Occorre
andare “OLTRE l'AGILE”,
distruggere per costruire e costruire dalla distruzione, non
certamente l'ambiente ma i modelli. Avere il coraggio di
adattarsi al modello con cui il nostro universo è nato e si evolve,
dal Big Bang, e di cui sappiamo ancora poco. Modelli in continua
evoluzione, difficilmente regolamentabili a priori, che necessitano
di sperimentazione e rapidi adattamenti, che sovrappongono a regole
standardizzate prodotte dalle Università a Cultura della
sperimentazione ed Innovazione, che si rigenerano parallelamente
all'evoluzione e rigenerazione dell'ambiente che ci circonda,
altrimenti corriamo il rischio di finire come i Grandi Dinosauri, che
pensavano di dominare l'Universo a loro conosciuto, o, più
recentemente, i popoli dell'Isola di Pasqua.
L'Italia,
come il resto del Mondo, hanno quanto necessario, anche il supporto
di risorse pubbliche, per cui restare al palo non può che essere una
scelta legata a limiti culturali.